Archivio per marzo 2010




Pierangelo Sequeri – E LO CREDEMMO ABBANDONATO

1. L'ultima sera trascorsa coi suoi
prima di andare a morire per noi
Egli giurò che neppure la morte
ora ci avrebbe divisi da Lui.

Poi lo vedemmo in ginocchio tra noi
che ci pregava di amare così
con l'umiltà di chi vuole servire,
nella memoria del gesto di Lui.

E noi a chiederci, tristi, perché
ci ripeteva sereno che ormai
Egli doveva lasciarsi tradire
e poi andare a morire da solo.

ORA TI CHIEDO UMILMENTE, MIO DIO,
DI PERDONARE IL MIO CUORE INSICURO:
DAMMI LA FORZA DI ACCOGLIERE ANCORA
LA TUA PAROLA, IL TUO GESTO D'AMORE.

2. Dopo aver detto, nell'ultimo addio,
di non avere paura per Lui,
fu trascinato davanti al giudizio
- fino alla morte - nel nome di Dio!

E lo vedemmo - lontani da Lui -
dire per l'ultima volta "Mio Dio":
poi, nel silenzio, ci siamo lasciati
ed avevamo paura per noi.

E poi a chiederci, tristi, perché
s'era lasciato morire così,
senza colpire la mano dell'uomo
che aveva avuto paura di Dio.

QUANDO POI VENNE DI NUOVO TRA NOI
IN QUEL MOMENTO SOLTANTO CON LUI,
NOI COMPRENDEMMO CHE FORZA DI DIO
È SOLO QUELLA CHE DONA LA VITA.

ORA TI CHIEDO UMILMENTE, MIO DIO,
DI PERDONARE IL MIO CUORE INSICURO:
DAMMI LA FORZA DI ACCOGLIERE ANCORA
LA TUA PAROLA, IL TUO GESTO D'AMORE.

1 commento 22 marzo 2010

..Vergine MAdre, Figlia del Tuo Figlio..

DANTE ALIGHIERI
Paradiso, XXXIII,1-21

La sublime preghiera a Maria, pronunciata da San Bernardo di
Chiaravalle,apre l’ultimo canto del Paradiso,preludio al gaudio
riservato al sommo poeta a conclusione del suo viaggio:la visione di
Dio,il"fine di tutti i desii".

Per poter giungere alla luce di Dio,Dante si affida a Maria,non più a
Beatrice,"la creatura più alta delle creature",che sola può impetrare
affinchè il"Sommo Piacere" si dispieghi a lui.
La santa orazione è un canto magnifico,quasi una parafrasi dell’Ave Maria in cui la figura della Madonna s’innalza sublime.

"Vergine Madre,figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti si’,che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
cosi’ è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridiana face
di caritate,e giuso,intra ‘mortali,
se’di speranza fontana vivace.

Donna,se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disianza vuol volar senz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda,ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia,in te pietate,
in te magnificenza,in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate.
"

Add a comment 13 marzo 2010

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