Archivio per novembre 2006




Tristezza


Si dice che quando una opersona muore per malattia, si ha almeno il tempo di abituarvisi…

Ma in realtà è uno strazio, che inizia prima, molto prima della morte… Perchè già inizi a pensare a quali sono stati i momenti felici… e che non ci saranno più…

Non ho fame. Ho mangiato solo per non dare nell’occhio, ma ho nausea, e una cupa tristezza. Che non è mancanza di speranza… "Il Signore opera", se non fisicamente, spiritualmente… (Grazie Gimo). .. .. .. E’ impossibilità, inadeguatezza, sete di infinito, di straripare da tutto, da questa semi-normalità e sopita stravaganza, è Speranza di essere servita a qualcosa, di aver dato speranza, di aver dato e fatto del bene, è certezza che questi mesi non passeranno mai, sebbene il capitolo si chiuderà presto o prestissimo, per sempre.

Franco, forza! Il Signore opera….

Qualche settimana fa’ ho composto una melodia, che sembrava svolgersi in un dinamismo statico, su di un solo accordo, con un basso che continuamente (non un basso continuo, attenzione!) ripeteva un arpeggio, lo stesso arpeggio… L’ho dedicata alla nonna che ho perso il 7 nov di 14 anni fa’, ma in realtà la dedico anche a questo Grande uomo, perchè non era che il frutto dello stato d’animo incerto di questo periodo, incui ci si illudeva di migliorare, di andare avanti, mentre si era fermi o peggio si andava indietro…

Ma… mi divora l’inutilità delle cose che ho appena scritto, di quello che ho rivelato, l’insignificanza dell’aver dedicato una musica, per una vita e per una morte, ultimo tributo a che?
La morte è una cosa troppo complessa, troppo enorme da comprendere… Impazzisco al solo pensiero!
Proprio giorni fa’ riflettevo: Andrea è partito: non è morto! Come Stefano, Ivan, Francesco, Marco, Geppe…

Ma Franco si sta spegnendo a poco a poco… Una vita segnata da dolori e anche gioie sì, ma effimere, sempre offuscate dall’ombra dell’immenso dolore che non se ne sarebbe mai andato, di un figlio perso in giovanissima età, ed il carico di più di una famiglia sulle spalle…
Ti voglio bene!

Add a comment 26 novembre 2006

Tutti doni del Signore

"Tu però fai una cosa che per me è un sogno: tu suoni!"

by Antonio Intonti

Grazie di cuore! 

Add a comment 26 novembre 2006

Per i nati degli anni ’80

Perdonate la lunga assenza…
In realtà questa non sarà una vera e propria presenza perchè di me scriverò ben poco…
Sono stata al convegno regionale della Puglia, la scorsa domenica, un’esperienza che difficilmente dimenticherò.
Avrei dovuto narrare qualcosa, (spero di farlo presto) ma ho poca voglia e tempo in questo periodo.
Ma per non abbandonarvi completely la curiosa "missiva" che segue per rendere partecipi i miei coetanei di tante piccole cose..

Lo scopo di questa missiva è quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati negli anni ’80, quelli che vedono la casa
acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.
Noi non abbiamo fatto la Guerra, nè abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, nè abbiamo votato il referendum per l’aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia ’90.
Per non aver vissuto direttamente il ’68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti. Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi si che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.
Siamo l’ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a  giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.
Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con ban e bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.
Andavamo a scuola quando l’1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stati gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2…
Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione). Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D’Avena e imparato la mitologia greca con Pollon.
Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga. Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente licenziarci. Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico.
Abbiamo imparato che cos’è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l’hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall’Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.
Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen,  e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono.Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell’Arca Perduta.Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto.
Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare…"), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l’Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà , i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di carton e ma con l’ascensore. La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme. La generazione che non ricorda l’Italia Mondiale ’82, e che ci viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l’Italia di quest’anno è la favorita… L’ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all’inverosimile per andare in vacanza 15 giorni. L’ultima generazione degli spinelli… Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista. Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco nè protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale. Non c’erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!! Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci asmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l’aceto. Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround,  cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l’acqua direttamente dalle fontane dei parchi, l’acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità , non in una chat.

Abbiamo avuto libertà , fallimenti, successi e responsabilità  e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò. E abbiamo avuto la fortuna di crescere come bambini.

PS: questa "missiva" ha fatto il giro diciamo verso maggio, quando ancora il mondiale ci sembrava una cosa tanto irraggiungibile!

Add a comment 26 novembre 2006

Chiesi a Dio

Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi:
 Egli mi rese debole per conservarmi nell’umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese:
 Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:
 mi ha fatto povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perchè gli uomini avessero bisogno di me:
 Egli mi ha dato l’umiliazione perchè io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita:
 mi ha lasciato la vita perchè potessi apprezzare tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
 ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno
 e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini, nessuno possiede quello che ho io!

(Kirk Kilgour)
(campione sportivo ridotto su una sedia a rotelle dopo un grave infortunio)

Ieri notte ho scovato questa preghiera sull’opuscoletto del Giubileo del 2000… Le sue parole mi risuonavano nella memoria… già le avevo sentite… poi ho capito, leggendone l’autore…
L’intervento, forse, è ancora da modificare ma la preghiera era troppo bella perchè non la regalassi subito a tutti voi! E sopraggiunge in un momento particolare della mia vita… Per domandare l’umiltà, la povertà (in spirito e non), per ringraziare sempre del dono della vita e della salute, per far fruttare questo dono per gli altri senza chiudermi in me stessa, perdere tempo su internet… ecc…
A volte penso di dovere sbrigarmi a studiare e finire, per rendermi utile al mondo… a tutti… Magari mantenessi le promesse…

(to be continued)

2 commenti 11 novembre 2006

Anche io tifosa

Peccato, sono iniziati i mondiali di pallavolo e me li sto perdendo!!! Non vedo l’ora di andare a casa per vederli su Sky!!! (Oggi sentivo alla radio i nomi dei campioni della nazionale maschile… (non vi nascondo che preferisco vedere volley maschile… mi piace di più il gioco)… Quando riprenderò a giocare??? Spero, una volta terminata l’univ, di rimettermi in forma…) FORZA AZZURRE!!!

E non vedo l’ora di sbloccarmi da questa prima fase del mio lavoro di tesi-esame… Per fortuna per i mondiali di calcio avevo terminato gli impegni e gli esami imminenti… E ho potuto TIFARE e GIOIRE tanto e di tutto… Quante emozioni… anche il mio blog ne sarebbe stato tempestato!

Ma da qualche tempo ormai penso che tutte le cose che scriviamo le lasciamo troppo al supporto cui le affidiamo… e le dimentichiamo, le cancelliamo a poco a poco dalla memoria… alcune volontariamente, per scrollarcele di dosso, altre le vorremmo sempre con noi… ma la memoria è illimitata… se non nello spazio, nel tempo: io avverto su di me i segni dell’età… 

Bè, ormai Marco è abituato all’uso della mia cache… quasi insopportabile… magari un giorno vene parlerò,… è una cosa curiosa…

Ora torno a studiare…

A presto!

Add a comment 9 novembre 2006

Test curioso …

Carino il test sui giochi da bambino (nella sezione dei link utili)… Di seguito il mio risultato:

(ovviamente al femminile)

Add a comment 5 novembre 2006

Ritorna

Amore mio Ritorna…


Stasera Fausto ha detto che gli pareva essere a Natale… per la confusione che c’era…
Come siamo strani… Appena finita l’estate vorremmo che arrivasse subito il Natale… e poi in fila tutte le feste… Perchè ormai molti dei nostri cari amici sono fuori e li vediamo così di rado… purtroppo… E riincontrarli è sempre una gioia, dimenticando la nostalia dei tempi passati… i tempi ingenui del liceo, a rincorrere i sogni, e credendo che tutti fossero realizzabili, anche quello di un fuuro migliore, con tutti quanti gli altri accanto, insieme… le risate spensierate, le cantate a squarciagola nei portoni e nei porticati… a credere che quelle belle voci bianche alleviassero dolori e giorni grigi… fossero eterne… e nei karaoke improvvisati in parrocchia, nei modesti o fastosi saggi di danza, nelle partite di campionato, in un’interrogazione o un compito in classe andato discretamente (o perfetti) si consumasse tutto l’universo… Sentivamo attorno l’attenizone del mondo, di tutto il mondo…  ed eravamo felici… L’ansia di pochezza ora ci distrugge, l’immensità del nostro essere insignificanti ci tormenta e tutto è vanità… (se non ci sei Tu, o Signore)…
Martedì, scendendo da Cosenza, ho ascoltato su RadioUno una bellissima preghiera durante il programma "Ascolta, si fa sera"… che non riesco a trovare… – prego chiunque abbia capito di darmi indicazioni – : riguardava le notti della vita, quando i contorni si offuscano, quando fai il resoconto del tuo operato, quando ti senti solo e perso… Bè, come vorrei terminare questo intervento con quelle parole… spero di farlo presto!!!
Ora vado… ho tante altre cose da raccontare,… ma sono troppo stanca…
Notte!!!

2 commenti 4 novembre 2006

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