Archivio per gennaio 2010
Epilogo..
E adesso non voglio parlare non voglio pensare non voglio che la mia testa mi incolpi di aver fatto ogni cosa NON per amore e non voglio che il cuore stia zitto e non voglio che la mia testa, nuovamente, l’altra parte di me, quella che si giustifica sempre, si inventi altri alibi niente va’ giustificato andava vissuto tutto senza pensare solo vivendolo.. mi manca ma passerà anche questa sensazione di vuoto chissà se sarà lui a colmarla.. nuovamente.. ma devo essere forte anche per lui.. e per il mio cuore per riprendere un giorno ad amare per amare davvero.. e per permettere ad un altra libertà di amarmi nella mia e nella sua libertà e lo so che risorgerò quando quest’aridità avrà finito di divorarmi.. mentre immagini tanto nitide ancora.. immagini non della mente ma del cuore, sensazioni, emozioni… sì EMOZIONI, .. non voglio vergognarmi di dire che siano state EMOZIONI pure.. dolce stella INCANTEVOLE.. però ormai velate.. lontane.. come una favola non si modifica versa l’ultima lacrima prima che il vento porti via con sé l’ultima briciola del nostro amore pensandoti sento già i brividi adesso abbracciami si è spento il fuoco che scaldava il nostro amore ricordi che dentro alle tue lacrime nascondono l’ultimo fremito.. dammi solo un minuto un soffio di fiato.. un attimo ancora.. stare insieme è finito abbiamo capito ma dirselo è dura come mai i tuoi occhi ora stanno piangendo dimmi che era un sogno e ci stiamo svegliando.. era un sogno.. e sono in dormi veglia.. non mi voglio affatto svegliare e non voglio riprendere a dormire.. voglio stare qui a metà nell’incanto del non essere o del non essere ancora o dell’essere di nuovo niente.. è vero che sei sveglio?….. con te vivevo un sogno ma ora sono sveglio ed io????????????????????????? Forse ancora voglio immaginare che domani tutto torni ad esser FAVOLA.. |
1 commento 29 gennaio 2010
come.. una turista dell’amore
cosa sarai mai…. amore…. ed io che ti giro intorno cercando di capire, cercando di studiarti… come una turista di te.. amore… Amore…. se non avessi l’amore… l’Amore… ma in questo non si deve capire… si deve solo amare… non si può parlare d’amore… si deve parlare l’amore… [Piero Balestro] e sono ancora tanto lontana… ho coscienza che dovrei soltanto abbandonarmi… ma forse ne ho paura… forse è l’arte di pochi… ma so che non è un’arte… è solo un miracolo… che per il momento non mi comprende… paura di restare per sempre con un sogno [che non riesco a fare (realizzare)] come in un sogno (da cui non riesco ad uscire) forse semplicemente … non è cosa mia… o non è tempo… e non so nenache abbandonarmi.. non mi riconosco più.. mi sono persa.. da me.. in mille cose che non mi interessano.. o profondamente in me.. ..si è spento tutto.. cerca il cuore.. segui il tuo cuore.. ascolta il tuo cuore.. invece di inTESTArdirti.. una testa che non ce la fa’ più.. che non ragiona più.. che non funziona… o che , cmq, non è utile per queste cose, ma crea sempre e solo confusioni! |
3 commenti 26 gennaio 2010
CIAO Danilo.. Andrea.. ..
E’ passato un anno…
Ma il tempo chi lo può fermare Continua a trascorrere… imperterrito..
E le vostre foto vive.. vivide..
Non è vero..
Ancora non è successo..
C’è un grande vuoto..
Che non voglio guardare..
Siete solo partiti..
Nascosti ai miei occhi, ai miei abbracci..
E queste mager sensazioni a poco servono..
Sempre nel cuore..
Arrivederci..
Add a comment 23 gennaio 2010
Immobile
Ci incanteremo mentre scoppi in volo ..
1 commento 19 gennaio 2010
La Teoria del barattolo di maionese e dei due bicchieri di vino
professore, prima di iniziare la sua lezione di filosofia, pose alcuni
oggetti davanti a sé, sulla cattedra. Senza dire nulla, quando la
lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì
con delle palline da golf. Domandò quindi ai suoi studenti se il
barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.
Allora, il
professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini,
scuotendolo leggermente. I sassolini occuparono gli spazi fra le
palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il
barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.
Il professore,
rovesciò dentro il barattolo una scatola di sabbia. Naturalmente, la
sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancura una volta
agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un si
unanime.
Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due
bicchieri di vino rosso e li rovesciò interamente dentro il barattolo,
riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia. Gli studenti
risero!
“Ora”, disse il professore quando la risata finì,
“vorrei che voi cosideraste questo barattolo la vostra vita. Le palline
da golf sono le cose importanti; la vostra famiglia, i vostri figli, la
vostra salute, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se
rimanessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero
comunque la vostra esistenza.
“I sassolini sono le altre cose
che contano, come il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La
sabbia è tutto il resto, le piccole cose.”
“Se metteste nel
barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i
sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se
usate tutto il vostro tempo e la vostra energia per le piccole cose,
non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente
importanti.
“Curatevi delle cose che sono fondamentali per la
vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto controllo la
vostra salute. Portate il vostro partner a cena fuori. Giocate altre 18
buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare
la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle
palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre
priorità, tutto il resto è solo sabbia”.
Una studentessa alzò la
mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise.
“Sono contento che tu l’abbia chiesto. Serve solo a dimostrare che per
quanto possa sembrae piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio
di bicchieri di vino con un amico”.
Add a comment 17 gennaio 2010
Liturgia, preghiera di adorazione e curato d’Ars
FONTE: lachiesa.it [liturgia del 13 Gennaio 2010]
Gesù si alza molto
prima dell’alba. Esce e se ne va in un luogo deserto, nella notte, e là
prega. Quando gli apostoli, che lo cercano, infine lo trovano, egli
dice loro: “Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io
predichi anche là; per questo infatti sono venuto!”. Egli dice di
essere venuto per proclamare la “Buona Novella” e, tuttavia, quando è
uscito, non si è trovato in mezzo alla folla. Prima dell’alba, nella
notte, egli ha cercato un luogo deserto. Il Vangelo ci dice: “E là
pregava”. Come è triste sapere che il più delle volte la preghiera è
presentata come una domanda.
Per la maggior parte di coloro che lo sentono, il termine preghiera ha solo questo significato immediato.
Così è un momento decisivo nella nostra vita quando ci rendiamo conto
che la preghiera è innanzi tutto adorazione! Essa è come quei pannelli
solari che producono energia semplicemente dal loro essere stesi ed
esposti alla luce. La preghiera è prima di tutto questa adorazione,
questa gioia che noi esprimiamo nella più splendida parola d’amore che
possa esistere: “Noi ti rendiamo grazie”. Grazie per che cosa? Per
qualche dono? No di certo. Nel “Gloria” diciamo: “Noi ti rendiamo
grazie per la tua gloria immensa”. Grazie per te. È un po’ come il
bambino che, in un momento di tenerezza, si getta fra le braccia della
mamma e le dice: “Grazie, mamma, perché tu sei proprio tu”. La
preghiera è prima di tutto questa adorazione silenziosa; non occorrono
parole. Questa adorazione non è certo lontana da ogni preoccupazione. È
per questo che dobbiamo chiedere l’aiuto di Dio. Come potremmo essere
nell’adorazione di Dio in questo modo, se non fossimo nello stesso
tempo feriti, preoccupati da tutta la sofferenza che c’è attorno a noi,
dagli sforzi per i compiti che siamo chiamati a svolgere, dalle
liberazioni di cui abbiamo bisogno, noi come tanti altri attorno a noi?
L’adorazione è al tempo stesso parola e silenzio. È un silenzio pieno,
portatore di tutti i gemiti che sono in noi e che sono attorno a noi. È
preghiera in senso pieno solo quella che si fa in silenzio, in una muta
presenza.
Raramente ci viene riferito questo episodio di cui è stato
testimone il curato d’Ars.
Egli passava molto tempo nella sacrestia per
preparare laboriosamente le sue prediche, poiché non aveva una profonda
cultura. Si stupiva nel vedere ogni sera un contadino, un uomo molto
semplice, senza istruzione, che, al ritorno dal lavoro, dopo aver
lasciato i suoi zoccoli alla porta, entrava in chiesa, si metteva in un
angolo e rimaneva per molto tempo immobile e silenzioso.
Il curato
d’Ars stesso racconta che una volta non si trattenne dalla voglia di
chiedergli: “Ma, amico mio, che cosa fa qui?”. L’uomo gli rispose nel
suo dialetto della regione di Dombes: “Oh, signor curato, io lo guardo
e lui mi guarda”. [e questo mi basta…]
Quest’uomo così semplice era arrivato ad un altissimo
grado di perfezione nella preghiera.
Impariamo così, prima di
affrontare i doveri della giornata, ad esporci, come Gesù, alla luce
che ci riempirà d’energie, in questa preghiera semplice d’amore,
d’adorazione: “Grazie, Signore, noi ti rendiamo grazie per il tuo
splendore”.
Add a comment 13 gennaio 2010
Thanks to Gregorio
la serena sensazione in fondo al mio animo,
che l’estate…
va via (Greg)"
"Eccomi ferma qui..
finalmente..
Quei sorrisi di oggi.. così puri…
così freschi…
così ingenui mi riportavano con la mente ad ere ormai lontane..
eppure ancor così vive.. Signore..
Quasi
che in questo spiraglio di luce che un po’ m’acceca..
se schiudo un
tantino i miei poveri occhi, sembra scorgere ancora giochi, risate..
lì
in quello scorcio d’ombra..
cose passate,
mai dimenticate o lasciate andar via..
ora sono tutte con me..
e nonostante gli errori
e il tempo che se n’è andato.. coprendoli o sminuendoli..
assieme ad ogni gioia.. so che tutto è ancora qui con me..
Anzi, come un cerchio mi sembra di riabbracciare tutto in un infinito..
Proprio in questo istante..
Che strano.. so di aver avuto un passato.. di futuro magari poco mi rimane..
Ma è in questo istante PRESENTE che voglio vivere..
dove
il Tuo calore mi avvolge..
il Tuo amore rilassa tutte le mie membra..
forse fisicamente stanche.. ma ancora ansiose e desiderose di amare,
ancora.. ancora.. fino a che Tu vorrai..
Amata pietra che mi porgi il tuo sostegno.. e permetti che mi abbandoni in pensieri d’infinito..
e la mia vita è tutta qui..
tutta la offro a Te.. tutta me stessa, Signore..
sento la Tua pace..
i miei occhi han visto la Tua Salvezza.. le Tue meraviglie… L’Amore..
e tutto è in Te..
Accoglimi…"
e a Simeone Luca 2, 29-32
- Ora lascia, o Signore, che il tuo servo*
- vada in pace secondo la tua parola,
- perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,*
- preparata da te davanti a tutti i popoli,
- luce per illuminare le genti*
- e gloria del tuo popolo, Israele.
Add a comment 10 gennaio 2010
..Voi cambierete il mondo..
Appassionatevi alla vita perchè è dolcissima.
Mordete la vita.
Non
accantonate i vostri giorni, le vostre ore, le vostre tristezze con
quegli affidi malinconici ai diari.
Non coltivate pensieri di
afflizione, di chiusura, di precauzione.
Mandate indietro la tentazione
di sentirvi incompresi.
Non chiudetevi in voi stessi, ma sprizzate
gioia da tutti i pori.
Bruciate……perchè quando sarete grandi potrete scaldarvi ai carboni divampati nella vostra giovinezza.
Incendiate……..non immalinconitevi.
Perchè se voi non avete fiducia, gli adulti che vi vedono saranno più infelici di voi.
Coltivate
le amicizie, incontrate la gente.
Voi crescete quanto più numerosi sono
gli incontri con la gente, quante più sono le persone a cui stringete
la mano.
(DON TONINO BELLO)
Add a comment 6 gennaio 2010
MOMENTO MAGICO (by Carlo S. “E’ tua”….)
urla dissipate
tra la nebbia un accenno di sorriso
lacrima rimbomba
in frazioni di passato
la carezza di quel dì
il rossore di vergogna
magia notturna
attimi di eternità
Add a comment 2 gennaio 2010